Teoria del mercato efficiente
La teoria dei mercati efficienti sostiene che un mercato può essere definito tale quando tutti gli investitori hanno le stesse informazioni e quindi i prezzi dei titoli quotati rispecchiano perfettamente le informazioni disponibili. Secondo questa teoria gli investitori non possono battere regolarmente il mercato; è consigliabile quindi operare con una strategia passiva, detenendo il portafoglio di mercato.
L’ipotesi dell’efficienza dei mercati ebbe negli anni successivi alla sua teorizzazione un grande successo, ma negli ultimi vent’anni si è iniziato a contestarla. Determinate forze da cui l’ipotesi dell’efficienza dei mercati basa la sua ragion d’essere come l’arbitraggio si sono rivelate più deboli di quanto previsto. Basandosi su questi presupposti è nata la finanza comportamentale che ha promosso una visione in cui è possibile per il mercato allontanarsi in maniera significativa e durevole dall’efficienza.
Eugene Fama nel 1970 propose tre distinte ipotesi di efficienza dei mercati:
- forma debole: quando l’informazione ricavabile dallo studio dei dati storici è contenuta nel prezzo corrente.
- forma semi-forte: quando nei prezzi delle azioni è riflessa anche tutta l’informazione pubblica, ovvero le informazioni trasmesse dai media.
- forma forte: se i prezzi delle azioni riflettono tutte le informazioni disponibili, comprese quelle riservate o privilegiate.
Collegamenti esterni
Forexinfo.it - In cosa consiste la Teoria del Mercato efficiente? Ecco la Teoria di Eugene Fama (Forexinfo.it)